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La Blockchain: una svolta nel settore automotive

Che la blockchain sia una tecnologia non limitata al mondo della finanza e delle criptovalute sembrerebbe ormai abbastanza chiaro: gli ambiti applicativi in cui può avere dei significativi benefìci sono diversi, tra cui il comparto automobilistico. Ma quali sono le sue aree di applicazione in questo settore? In che modo tale tecnologia potrà segnare una svolta nella mobilità?

Da un’analisi condotta dall’EU Blockchain Observatory & Forum è emerso che la tecnologia basata su registro elettronico distribuito possa essere adottata nell’industria automobilistica su diversi fronti, a partire dalla gestione della supply chain delle autovetture, passando attraverso l’esperienza d’uso del conducente, fino ad arrivare ai servizi aftermarket. L’utente potrà, per esempio, disporre di un sistema di autenticazione di accesso alla propria auto estremamente sicuro; avrà modo di usufruire, attraverso applicazioni digitali connesse, di servizi accessori; sarà in grado di monitorare costantemente lo stato della vettura; eseguire in massima sicurezza transazioni finanziarie relative a spese legate al proprio veicolo; anche le operazioni di parcheggio potranno diventare più efficienti attraverso la blockchain, grazie alla connettività. In un’ottica futura, inoltre, la blockchain potrà offrire una serie di benefìci anche nel campo dei veicoli a guida autonoma, e consentirà all’ automobile stessa di pagare, in modo indipendente, la ricarica delle batterie o determinati servizi effettuati, quale il lavaggio, la sostituzione di un pezzo, etc. Non solo, questa tecnologia avrà un ruolo nevralgico nel campo della smart mobility in un’ottica di sviluppo sostenibile delle città e delle infrastrutture per la mobilità (posteggi, reti di ricarica, segnaletica), migliorando significativamente l’efficienza dei trasporti. Grazie alla connettività, infatti, sarà possibile gestire tutta una serie di pagamenti dal wallet dell’automobile, relativi a servizi pay-per-use, quali appunto parcheggi, pedaggi autostradali etc.

La blockchain, inoltre, potrà essere utilizzata anche per monitorare le condizioni del veicolo all’interno di un contratto di noleggio a lungo termine o di leasing finanziario. Infatti, attraverso tale tecnologia, sarà possibile verificare in tempo reale le condizioni dei veicoli in relazione al chilometraggio effettuato, allo stile di guida, alla diagnostica di bordo, nonché alla pianificazione degli interventi periodici in officina. Tutte queste informazioni potranno essere registrate su un libro mastro digitale condiviso, al quale tutte le parti coinvolte possono accedere in qualsiasi momento e in totale sicurezza, incluso il locatario del veicolo in leasing. Ciò permetterà di avere costantemente a disposizione una report aggiornato e affidabile sulla vita di un’automobile, con tutti i benefici che ne derivano.

Anche nella gestione delle flotte aziendali la blockchain è in grado di offrire numerosi vantaggi, per coordinare l’intero parco auto di cui dispone un’organizzazione. Infatti, grazie ai dati raccolti e rielaborati attraverso questa tecnologia, l’azienda potrà avere sempre sotto controllo e amministrare la propria flotta in modo integrato, riducendo notevolmente i costi operativi e di gestione.

Inoltre, alcune aziende automobilistiche stanno testando la blockchain anche nella catena di fornitura dei ricambi; infatti, dal momento che si basa su processi assolutamente trasparenti, permetterà di controllare che produttori, spedizionieri e fornitori siano sempre allineati lungo il percorso di approvvigionamento, così da rendere praticamente impossibile l’inserimento di componenti contraffatti. Infine, vanno considerati i diversi aspetti legati alla protezione delle auto dagli attacchi degli hacker, in quanto l’adozione della blockchain potrà consentire ai proprietari delle vetture di fornire ad altre persone, come per esempio il personale addetto alla manutenzione, un accesso temporaneo al veicolo e  di utilizzarlo solo per un determinato periodo.

Ora, sebbene la blockchain abbia fatto da poco il suo ingresso nel mondo dell’auto, alcune aziende automobilistiche hanno già cominciato a utilizzarla nello sviluppo delle proprie vetture e di servizi a esse correlati, con risultati entusiasmanti.

I pionieri della blockchain nell’automotive

Nel 2021 l’Alfa Romeo ha lanciato sul mercato il nuovo modello della Tonale, il quale è stato il primo veicolo sul mercato a essere dotato di certificato digitale Not Fungibile Token (NFT),  che successivamente è stato introdotto anche nei modelli  Giulia e Stelvio 2023. In  pratica, attraverso una blockchain card viene creato e collegato a ciascuna vettura un certificato digitale NFT inviolabile, per registrarne le specifiche e la storia, compresi gli interventi di manutenzione effettuati, i chilometri percorsi e gli eventuali incidenti.  Esso rappresenta, dunque, l’intero ciclo di vita dell’auto in modo non replicabile e non falsificabile. Di conseguenza,  ogni volta che viene effettuato un tagliando o vengono eseguiti degli interventi di manutenzione sul veicolo, nuovi pezzi di informazione si vanno ad aggiungere alla storia della vettura, senza alterarne i contenuti precedenti. Ovviamente non tutti sono abilitati a intervenire sugli NFT, ed è presumibile che lo siano soltanto le concessionarie ufficiali. Questo tipo di applicazione rende l’auto sempre più trasparente, a vantaggio del cliente che, grazie a una documentazione puntuale e certificata, è costantemente a conoscenza della stato della sua auto di cui ha la garanzia di una corretta manutenzione. Non solo, questo porta a una migliore tenuta del valore al momento di rivenderla, in quanto disporre di un certificato NFT, con tutto lo storico dei tagliandi e interventi di manutenzione, conferisce maggiore credibilità al venditore e costituisce una sicurezza in più per l’acquirente.

Ora, se l’Alfa Romeo con la Tonale ha fatto da apripista nell’adozione della blockchain nel settore dell’automotive, altre prestigiose case automobilistiche stanno cavalcando l’onda innovativa generata da questa tecnologia, come Lamborghini, che la scorsa estate ha annunciato di voler certificare i pezzi delle proprie auto utilizzando gli NFT, con l’obiettivo di monitorare e garantire digitalmente la qualità e l’autenticità delle parti di ciascuna auto. Anche BMW ha deciso di affidarsi alla tecnologia blockchain, per implementare un programma fedeltà dedicato ai suoi clienti  in Thailandia. A questo scopo, ha stretto una partnership con Coinweb, una società di infrastrutture blockchain che fornirà l’architettura decentralizzata necessaria, e BNB Chain, che si occuperà invece di gestire le transazioni. Il processo di integrazione della blockchain nel flusso di lavoro di BMW dovrebbe avvenire in due fasi. Nella prima sarà effettuata una valutazione di fattibilità circa l’esecuzione parallela di smart contract  attraverso un tipo di interoperabilità ‘cross-chain’, in modo da automatizzare quei processi manuali che, tipicamente, richiedono tempo, al fine di semplificare i servizi di finanziamento dell’azienda; in questa fase è prevista anche l’integrazione di uno strumento antiriciclaggio rispondente alle normative thailandesi. Successivamente, Coinweb andrà a sviluppare un’applicazione Web3 personalizzata, in modalità SaaS, per attuare il programma di customer fidelity, il quale utilizzerà uno sistema di premi basato su blockchain, attraverso cui verranno attribuiti ai clienti asiatici BMW dei crediti fedeltà, man mano maturati al completamento di determinate azioni. Nella pratica, tali premi consisteranno nella fruizione di beni e servizi BMW, per i quali le varie transazioni saranno processate all’interno della stessa blockchain. Inizialmente limitato alla Thailandia, in futuro tale progetto verrà, verosimilmente, esteso a livello globale.

La blockchain in questi ultimi anni sta progressivamente catalizzando l’attenzione da parte del mondo scientifico e industriale e, sebbene non abbia ancora sostituito le tecnologie tradizionali, si sta rivelando un asset davvero rivoluzionario che, di fatto, avrebbe solo aspetti positivi e non presenterebbe controindicazioni. Entrando nello specifico dell’automotive, quello che abbiamo visto fino ad ora, probabilmente, rappresenta solo una parte delle enormi potenzialità che la blockchain può offrire  a questo settore industriale, generando enormi vantaggi in termini di sicurezza, trasparenza e affidabilità su diversi fronti; senza, poi, contare il contributo fondamentale che questa tecnologia porterà alla sostenibilità e al miglioramento della qualità della vita.

Non possiamo che accoglierla con entusiasmo, curiosità e coraggio! Esattamente quello che stanno facendo le industrie italiane dell’auto – dalla Motor Valley al distretto automotive nel Nord-Ovest del nostro Paese -, che hanno sempre fatto dell’innovazione e della qualità il proprio tratto distintivo, occupando una posizione di indiscussa leadership in questo settore.